Il Senso del Tempo e l’Anima di una Civiltà Prima Parte

E’ essenziale non dimenticare che in ogni gruppo della sezione “ Storia” percorriamo il cammino  di diversi secoli e, quasi senza accorgercene, abbiamo racchiuso in poche pagine sei o settecento anni.

Se questo periodo pare lungo a noi, che abbiamo una vita media di circa ottant’anni, dobbiamo figurarci quanto dovesse apparire dilatato in persone che ne disponevano della metà.

Seguiamo questo esempio costruito sul mio passato: io ho vissuto cinquantadue anni con mio padre vivente, che era nato nel 1908. I suoi ricordi DIRETTI di cui ho potuto fruire erano in grado di darmi una descrizione abbastanza lucida e realistica della fine della Prima Guerra Mondiale con la dissoluzione dell’Impero Austroungarico.

Tram a Milano primi '900
Tram del primo ‘900 a Milano

Mia nonna materna, invece, nata nel 1893 e vivente fino ai miei trentasette anni, mi raccontava, durante le lunghe estati passate insieme, dei suoi ricordi scolastici, delle ultime carrozze a cavalli e del mondo operaio e contadino tra ‘800 e ‘900.
Quindi io ho goduto della percezione “ fresca” degli ultimi 120 anni!

Famiglia contadina metà '800
Famiglia contadina a metà ‘800

Ma entrambi questi miei congiunti avevano una percezione altrettanto “ fresca”, diretta e viva dei ricordi dei loro genitori e nonni, e la loro trasmissione a me li rendeva quasi altrettanto vividi di quelli diretti.
Quindi nelle memorie di famiglia ci sono quadretti, fatti, sentimenti e emozioni abbastanza realistiche che risalgono ai lampioni a gas nelle strade, all’Unità d’Italia, alla Guerra Francotedesca del 1870, al cavallo come unico mezzo di trasporto privato, alle armi ad avancarica eccetera.

Non poteva certo essere così cinquemila anni fa, quando un secolo riguardava quattro generazioni e mezza e le persone che avevano avuto l’opportunità di conoscere un nonno erano rarissimi privilegiati dalla vita. Le memorie tramandate divenivano presto lontane, di quarta o quinta mano mentre dopo la sesta generazione i ricordi si diluivano al punto di confluire nel MITO, con tutte le sue allegorie e deformazioni.

La resurrezione di Osiride
Il Mito: la Resurrezione di Osiride ad opera di Iside

Quindi i secoli che abbiamo attraversato a passo spedito nelle nostre prime pagine, dovevano apparire ai nostri Antichi Egizi un percorso che partiva dall‘Origine, dall’Eternità indistinta e magica fino alla dissolvenza con il Mondo del Divino.Ne discende la quasi  inevitabilità che i progressi in campo politico, artistico, culturale che quella comunità maturava quietamente nel suo divenire, fossero lenti e quasi inavvertibili.

Tocca a noi, che abbiamo invece il privilegio di esplorare i segni di questi progressi  attraverso i reperti e i documenti che hanno attraversato i millenni, e restiamo affascinati e ammirati dalla lettura del loro percorso, scoprirli, esaminarli e valutarli.

Ritrovamento della Tomba di Ka
Tomba di Ka e Merit all momento della scoperta, Museo di Torino
Papiro Giuridico
Museo di Torino: il Papiro Giuridico

Le prime tribù misere e migranti che nei millenni precedenti erano pervenute da ogni dove verso le fertili sponde del Nilo sognando di raggiungere una speranza di sopravvivenza, parlavano lingue e dialetti scarni, primitivi e spesso diversi. Cosa dire poi della scrittura? Dai graffiti rupestri dove l’immagine evocava la realtà e rappresentava l’auspicio, la speranza e l’invocazione, alla prima espressione pittografica della parola: l‘ideogramma, un piccolo disegno che richiamava cose, persone e animali.

alfabeto egizio monoconsonantici
Ideogrammi monoconsonantici Egizi con il loro valore fonetico

Da questo elementare embrione sbocciò una vera lingua universale per tutto l’Egitto, con una sua scrittura del tutto originale, fatta di ideogrammi che potevano assumere anche valore puramente fonetico, munita di una grammatica complessa e completa e di una ricca sintassi capace di dare dare tono ed espressività alle parole.

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