L’intento originario dell’autore è stato quello di realizzare una favola, talvolta tenera e sognante come altrimenti dura e sconsolata, che fosse anche un vero libro di storia, la storia del popolo più affascinante mai conosciuto: gli Egizi.
Niente più che un romanzo adatto a una divulgazione scorrevole e non cattedratica, ma documentato, credibile e sorprendente, che apre una panoramica nuova a coloro che, incuriositi dal mondo di questi nostri lontani antenati, potrebbero scoprirli molto più vicini di quanto non avessero mai sospettato.
La vicenda vuole raccontare la vita della Regina Ankhesenamon, sposa del Faraone Tutankhamon, in un arco di tempo che la vede fanciulla sino alla prematura vedovanza. Il tutto si inserisce in un periodo drammatico della storia egiziana, la fine della ” Riforma Amarniana” e la rapida restaurazione (1350/1330 AC Circa). Quasi tutti i personaggi del romanzo furono protagonisti reali degli accadimenti e sono raccontati con il loro nome, carica e ruoli conosciuti. Altri personaggi non hanno riscontro storico, ma la loro figura e le loro azioni sono desunte per analogia con altre persone e altri ruoli storicamente documentati, e sono, pertanto, verosimili.Lo stesso principio vale per le vicende: quelle che non hanno riscontro documentale riprendono fatti simili avvenuti e conosciuti in altri contesti e in situazioni analoghe.
In parte arbitraria, invece, è la libera interpretazione dei caratteri, dell’indole e dei sentimenti dei personaggi storici, anche se è stata prestata attenzione ai molteplici indizi che, nell’analisi di reperti, testi e monumenti fanno a volte intuire anche aspetti intimi e personali non esplicitamente divulgati.